Dove si trova Valle del Sacco?

Il nome Valle del Sacco costituisce il moderno appellativo della più nota Valle Latina, così chiamata nei tempi antichi. Il territorio in cui il fiume Sacco scorre, infatti, corrisponde alle località originariamente abitate dai Latini, prima ancora della nascita di Roma. I vari centri cittadini che ne sono ricompresi possono vantare, perciò, una storia pre-romana. Il fiume Sacco bagna diversi Comuni, sorti originariamente proprio in prossimità dello stesso, recando un tempo benefici di notevole entità all’agricoltura e all’allevamento locale ma subendo, oggi, le disastrose conseguenze dell’inquinamento prodotto dagli scarichi industriali da parte di quei Comuni che maggiormente ospitano realtà industriali.

Quali sono i comuni della Valle del Sacco?

Tra i Comuni che vengono attraversati dal Fiume Sacco si riscontrano prevalentemente località che caratterizzano l’odierna Ciociaria. Tale territorio coincide con alcuni paesi situati nella provincia di Frosinone e con altri che fanno parte della città Metropolitana di Roma. Con riferimento a questi ultimi, è possibile citare i nomi di: Colleferro, quale polo industriale di una certa rilevanza, responsabile dell’inquinamento del fiume stesso nel corso degli anni; nonché alcuni tra i Comuni ad esso limitrofi come Sgurgola, dove è possibile trovare una delle cascate più suggestive di tutto il percorso del fiume, oltre ad essere la prima, mentre la seconda cascata può essere avvistata nel territorio di Patrica. Si tratta di cascate non eccessive ma di sicuro effetto, che terminano nel comune di Falvaterra, in provincia di Frosinone. Anticamente chiamato Tolero, dal suo nome latino, tale appellativo è ancora mantenuto dagli abitanti dei Comuni prettamente ciociari. Tra questi, spicca il comune di Ceccano, particolarmente colpito da fenomeni naturali che hanno tristemente evidenziato le conseguenze dell’inquinamento.

Quale vallata è attraversata dal fiume Sacco?

Il fiume Sacco scorre lungo la valle posta tra i monti Ernici e i monti Lepini, situata nel Lazio meridionale e contornata da una fitta rete di sorgenti idriche, coprendo una superficie di circa settemila ettari. L’Italia rappresenta una nazione che abbonda oltremodo di risorse di questo genere e la valle ricompresa tra la provincia di Frosinone e parte della provincia di Roma, oggi città metropolitana, ne costituisce un fulgido esempio. Malgrado l’inquinamento abbia modificato la biodiversità legata alla flora e alla fauna locali, il fiume Sacco continua il suo percorso attraversando una serie di Comuni noti per il loro patrimonio artistico culturale oltre che per il tenore paesaggistico di alto spessore. Basti citare i comuni di Anagni, Segni, Gavignano, Ferentino, Artena, Ceccano.

Dove si trova la sorgente del fiume Sacco?

L’origine del fiume Sacco è situata a ridosso dei monti Prenestini, precisamente nei pressi di Colle Cero. Si snoda successivamente per tutta la vallata circoscritta dai monti Ernici-Simbruini nonché dai monti Lepini, percorrendo una distanza di circa ottantasette chilometri. Il fiume Sacco è uno dei principali affluenti del fiume Liri, il quale, nascendo in Abruzzo, scorre verso la parte di valle che corrisponde al territorio di Ceprano, in provincia di Frosinone, congiungendosi al Sacco proprio in prossimità di questa località, esattamente nei pressi di Isoletta di Arce. Anche il Sacco conosce un paio di suoi affluenti: il Coso e l’Alabro. Le acque del fiume Sacco mantengono la loro limpidezza e purezza nei pressi della sorgente mentre i tratti successivi, che costeggiano i territori industrializzati, non consentono di riscontrare altrettanta trasparenza, né permettono il mantenimento o lo sviluppo dell’originaria biodiversità faunistica e floreale.

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